Politica Interna
Processo Open Arms: La manifestazione della Lega in solidarietà a Matteo Salvini, sotto processo per il caso Open Arms, ha visto la partecipazione di quattro ministri e circa 90 parlamentari, ma nel complesso ha avuto una scarsa affluenza (circa 200 persone). All’evento, svoltosi in Piazza Politeama, a Palermo, hanno partecipato alcuni come Andrea Crippa (Lega) che hanno espresso indignazione per il processo, mentre altri come Giancarlo Giorgetti hanno adottato un profilo più basso. Critiche sono arrivate dall’opposizione, che ha denunciato l’inopportunità della manifestazione da parte di esponenti del governo, che metterebbe in discussione l’indipendenza della giustizia.
Politica Estera
Immigrazione: Giorgia Meloni, in procinto di volare in Libano, è stata informata della decisione del tribunale di Roma, che non ha convalidato il fermo di 12 migranti in Albania, costringendo il governo a riportarli in Italia. La premier ha reagito con durezza, definendo la sentenza “pregiudiziale” e convocando un consiglio dei ministri. Lo scontro si estende all’opposizione, con Meloni che accusa il PD di aver favorito il verdetto e denuncia l’attività politica di una parte della magistratura. Il confronto si è intensificato anche sulla questione dell’accordo con l’Albania, con Elly Schlein che critica aspramente il governo.
Medio Oriente: Giorgia Meloni, durante la sua visita in Giordania e Libano, ha discusso con i leader locali della crisi in Medio Oriente, concentrandosi sugli aiuti umanitari a Gaza, sull’emergenza dei profughi siriani e sul sostegno alla missione Unifil. In particolare, ha incontrato il re Abdullah II di Giordania e i leader libanesi Nabih Berri e Najib Mikati. “Sono orgogliosa - ha detto Meloni - di essere il primo capo di governo a essere venuto qui in Libano dopo l’inizio dell’escalation e l’unica ad essere venuta due volte dal 7 ottobre 2023. Credo che sia un segnale importante. L‘Italia si è fatta promotrice insieme ad altre nazioni di una proposta di un cessate il fuoco di 21 giorni. Adesso serve uno sforzo da parte israeliana”.
Ucraina: Il vertice “Quad” a Berlino tra Biden, Scholz, Macron e Starmer si è concluso senza dichiarazioni finali congiunte, segno di discrezione e tensioni sulla questione dell’ingresso dell’Ucraina nella NATO. Scholz ha ribadito il sostegno all’Ucraina, ma ha sottolineato che la NATO non deve diventare parte attiva del conflitto. Si ipotizza che l’incontro sia stato posticipato per evitare un confronto diretto tra Biden e Zelensky, che avrebbe potuto comportare un “no” pubblico all’adesione immediata di Kiev alla NATO. In ogni caso, il sostegno all’Ucraina è stato confermato da tutti i partecipanti.
Economia e Finanza
Rating: In attesa della legge di bilancio, l’Italia supera l’analisi di S&P e Fitch, con entrambe le agenzie che confermano il rating BBB. Fitch alza l’outlook a positivo, elogiando il piano fiscale e la stabilità politica. S&P, pur mantenendo un outlook stabile, prevede una crescita del PIL dell’1% nel 2024-2025, evidenziando la sfida dell’elevato debito, atteso al 135% del PIL nel 2024. Ciò nonostante, S&P segnala un miglioramento del saldo primario, con il deficit previsto sotto il 3% nel 2027. Gli analisti avvertono comunque di monitorare la situazione.
Automotive: A trent’anni dall’ultimo sciopero unitario, Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm hanno manifestato insieme a Roma per sostenere il settore automotive, in grave difficoltà, e chiedere investimenti da Stellantis per rilanciare la produzione e tutelare l’occupazione. Circa 20.000 partecipanti hanno richiesto un piano strategico che coinvolga il governo e le parti sociali. I sindacati hanno espresso preoccupazione per il calo della produzione e l’uso crescente di ammortizzatori sociali, mentre Stellantis ha minimizzato le adesioni allo sciopero. I leader sindacali hanno sollecitato urgenti incontri per affrontare la crisi e garantire i posti di lavoro.