Rassegna Stampa di Sabato 11 ottobre 2025

Politica Interna

Elezioni regionali: La campagna elettorale in Toscana appare spenta, con pochi scontri e tensioni interne ai partiti. L’arrivo di Giorgia Meloni a Firenze riaccende però la scena politica: la premier, insieme ai leader del centrodestra, sostiene il candidato Alessandro Tomasi, promettendo di “liberare la Toscana dai nemici della nazione”. Davanti a una piazza gremita, Meloni attacca la sinistra e rivendica i successi del governo. Salvini e Tajani insistono su sicurezza, lavoro e unità del centrodestra, mentre Tomasi chiude con un appello al cambiamento e alla possibilità di una storica vittoria in Toscana.

Politica Estera

Israele: Dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco concordato sul piano Trump, gli abitanti di Gaza City tornano tra le macerie, mentre una massa di palestinesi si dirige verso il nord lungo la costa. La tregua, dopo 735 giorni di conflitto, prevede il ritiro delle truppe israeliane e il monitoraggio di una task force congiunta composta da 200 soldati USA e militari di Egitto, Qatar, Turchia ed Emirati. Inizierà la liberazione dei 20 ostaggi ancora vivi in cambio di circa 1.950 prigionieri palestinesi. Il presidente USA arriverà in Israele e poi in Egitto per la firma ufficiale dell’accordo di cessate il fuoco, cui parteciperanno come osservatori vari leader internazionali fra i quali Giorgia Meloni. Il presidente Sergio Mattarella ha sottolineato la necessità di una vera pace interna alle popolazioni e di annullare la spoliazione di territori in Cisgiordania.

Premio Nobel: Il Premio Nobel per la Pace è stato assegnato a María Corina Machado, leader dell’opposizione venezuelana, per il suo instancabile impegno nella promozione dei diritti democratici e nella lotta per una transizione pacifica dalla dittatura di Nicolás Maduro alla democrazia. Il Comitato norvegese ha lodato il suo ruolo nel riunire l’opposizione e nell’aver denunciato la repressione, in un Paese afflitto da crisi economica e umanitaria. Machado ha dedicato il premio al popolo venezuelano e a Donald Trump, ringraziandolo per il sostegno e ribadendo la speranza di libertà e democrazia per il Venezuela.

Francia: Dopo una settimana di crisi politica, Emmanuel Macron ha riconfermato Sébastien Lecornu come primo ministro, affidandogli il compito di formare un nuovo governo e approvare il bilancio entro fine anno. Lecornu ha accettato “per dovere”, promettendo di riportare stabilità e risanare le finanze pubbliche, ma avverte che il successo dipenderà dal superamento delle ambizioni personali dei leader politici, in vista delle elezioni presidenziali del 2027. L’opposizione reagisce duramente: Jordan Bardella (Rassemblement National) parla di “vergogna democratica”, mentre Jean-Luc Mélenchon denuncia una “commedia ridicola” e chiede le dimissioni di Macron.

Economia e finanza

Dazi USA: Il timore di una nuova guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina provoca un crollo nelle Borse mondiali. Dopo le restrizioni imposte da Pechino sull’esportazione delle terre rare, il presidente americano Donald Trump annuncia nuovi dazi del 100% sui prodotti cinesi importati negli USA a partire dal primo novembre. Accusa la Cina di “atti ostili” e dichiara che “non vi è più motivo di incontrare Xi Jinping”, salvo poi precisare di non aver annullato del tutto il vertice, che potrebbe comunque svolgersi in Corea del Sud.

Banche: Acceso dibattito tra il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e la commissaria UE Maria Albuquerque sul tema delle aziende strategiche e dell’uso del “Golden power”. A margine dell’Ecofin di Lussemburgo, Bruxelles annuncia due lettere di contestazione all’Italia per l’intervento del governo nell’operazione Unicredit-Banco Banca Popolare di Milano, ritenuto contrario alle regole del mercato unico. Giorgetti difende la scelta come tutela della sicurezza nazionale, competenza esclusiva dello Stato. La Commissione UE giudica però l’intervento sproporzionato, aprendo a possibili conseguenze sul futuro delle fusioni bancarie europee.