Politica Interna
Meloni in Parlamento: Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo, ribadisce il sostegno all’Ucraina e alla pace: “Siamo a fianco dell’Ucraina, ma sosteniamo lo sforzo di pace del presidente Trump”. Sulla difesa europea chiarisce: “L’esercito unico europeo non è all’ordine del giorno” e sottolinea l’importanza della NATO. Riguardo ai dazi con gli USA, avverte che “Bisogna scongiurare una guerra commerciale” ed esprime perplessità sul piano europeo di difesa: “ReArm Europe è un nome fuorviante perché la difesa non si fa semplicemente con le armi”. Meloni propone garanzie di sicurezza per Kiev senza adesione alla NATO e difende le spese per la difesa: “Non chiedete a me di lasciare questa nazione esposta, incapace di difendersi”. Il Senato approva la risoluzione del centrodestra con 109 sì e 69 no.
Ddl Sicurezza: L’opposizione ha contestato l’articolo 31 del ddl “sicurezza”, definendolo “liberticida” e accusandolo di “aprire alle schedature di massa”. Il senatore del M5S Roberto Scarpinato denuncia che obbligherà le Pubbliche amministrazioni a fornire ogni dato richiesto in nome della “sicurezza dello Stato”. Le commissioni Affari costituzionali e Giustizia del Senato hanno comunque approvato l’articolo, respingendo la richiesta di stralcio. Il dibattito in Aula si preannuncia acceso, ma la maggioranza continua a difendere la norma.
Politica Estera
Conflitto Ucraina: La telefonata tra Putin e Trump, durata oltre due ore, ha portato a una tregua di 30 giorni sugli attacchi alle infrastrutture energetiche, ma senza un cessate il fuoco generale in Ucraina. Mentre il presidente americano festeggia l’inizio di un “movimento per la pace”, il leader russo ribadisce le sue condizioni, tra cui il blocco degli aiuti militari a Kiev. Il Cremlino parla di uno “scambio di opinioni franco e dettagliato”, mentre la Casa Bianca prospetta una roadmap con futuri negoziati. Nonostante il dialogo, l’Ucraina appare però sempre più marginalizzata nei negoziati.
Conflitto Medio Oriente: Israele ha lanciato un’offensiva su Gaza con raid su tutta la Striscia, causando oltre 400 morti e numerosi feriti, colpendo anche esponenti di Hamas e Jihad Islamico. Netanyahu ha dichiarato che gli attacchi aumenteranno d’intensità, ponendo fine alla tregua in vigore dal 19 gennaio, giustificando l’azione con la presunta riorganizzazione di Hamas e il mancato rilascio degli ostaggi. Gli Stati Uniti attribuiscono la responsabilità della ripresa del conflitto a Hamas, mentre cresce la preoccupazione internazionale per la rottura della tregua.
Economia e Finanza
Draghi in Parlamento: Mario Draghi avverte che l’Europa deve agire subito come “un unico Stato”, affrontando energia, intelligenza artificiale e difesa, perché “l’ordine delle relazioni internazionali è sconvolto”. Durante l’audizione in Parlamento, l’ex presidente della Bce propone di ridurre i costi dell’energia coordinando la domanda tra i Paesi UE e rafforzando la vigilanza, mentre, per quando riguarda la difesa, chiede una catena di comando comune e piattaforme militari condivise, sottolineando che “la difesa comune diventa un passaggio obbligato”. Draghi respinge l’idea di tagli sociali e sanitari in quanto rappresenterebbero “un errore politico” e suggerisce una soluzione: “Il ricorso a debito comune è l’unica strada”.
Sistema Bancario: L’AD di Mediobanca, Alberto Nagel, ha dichiarato che la decisione degli investitori sull’OPS di MPS sarà basata sulla convenienza economica, non sulla politica. Ha ribadito che Mediobanca non vede sinergie nell’operazione, ma piuttosto “importanti dis-sinergie” che causerebbero una “diluizione a due cifre” degli utili e dei dividendi. Ha sottolineato che Mediobanca può garantire un alto rendimento ai suoi azionisti senza i rischi dell’operazione con MPS.