Rassegna Stampa di Lunedì 7 aprile 2025

Politica Interna

Lega: Al congresso della Lega, a Firenze, Matteo Salvini è stato riconfermato segretario fino al 2029, senza opposizione interna. Presenti interventi di Le Pen, Meloni e Vannacci, che ha ricevuto la tessera del partito, e potrebbe diventare vicesegretario. Salvini ha rilanciato la linea contro Bruxelles: “È lì che bisogna usare la motosega di Milei”, ha dichiarato, ribadendo la sua contrarietà ad eventuali dazi verso gli USA. Ha poi rassicurato sui suoi buoni rapporti con Piantedosi, lasciando però aperta la porta per un possibile ritorno al Viminale. “Sto bene anche da secondo”, ha detto, ma l’obiettivo è tornare primo. Il possibile ritorno di Salvini agli Interni è accolto con freddezza dagli alleati di governo.

Istruzione: L’intervista al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, sul Giornale, ruota attorno alla “rivoluzione culturale della Lega”, che a suo parere “mette al centro la persona, con lo Stato al suo servizio” e combatte “la zavorra dell’ideologia di sinistra”. Sulla scuola, Valditara punta al ritorno della disciplina, con il “ripristino di legalità e civiltà”, con sanzioni per bulli e genitori violenti. Vuole riportare l’istruzione “fuori dai fumi tossici del ‘68”, con più grammatica, corsivo, poesie a memoria e il ritorno del latino. Infine, annuncia linee guida per educare al rispetto della donna e prevenire i femminicidi.

Politica Estera

UE: La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, spera in un esito positivo dal bilaterale tra Giorgia Meloni e Donald Trump del 16 aprile, che potrebbe facilitare la trattativa tra Europa e Stati Uniti per evitare una guerra commerciale. Meloni, fra i pochi leader europei con buoni rapporti con Trump, potrebbe promuovere una riduzione dei dazi reciproci. Una strategia di negoziazione individuale, al di fuori del perimetro Ue, è considerata impraticabile. Intanto, il ministro degli Esteri Antonio Tajani sarà oggi in Lussemburgo per partecipare a un Consiglio Affari Esteri straordinario, dedicato alla questione dei nuovi dazi.

Francia: A Parigi si sono tenute tre manifestazioni, simbolo della crescente tensione politica verso le presidenziali del 2027, con Marine Le Pen ancora in testa nei sondaggi nonostante la condanna che la renderebbe ineleggibile per cinque anni. Le Pen denuncia una “sentenza politica” e promette di non arrendersi, parlando di “caccia alle streghe”. Il suo partito, il Rassemblement National, ha mobilitato migliaia di sostenitori. Dure le reazioni: Mélenchon guida la protesta contro l’estrema destra, mentre Attal attacca: “Se rubi, paghi!”. Il dibattito divide anche il centro e anima la corsa all’Eliseo.

Economia

Mercati: Dopo una settimana di turbolenze che ha visto bruciare 5.200 miliardi nei listini USA e 2.000 miliardi nei mercati europei, i mercati globali si preparano a una nuova fase di volatilità. La Borsa saudita ha segnato un calo del 6,8%, segnando il peggior ribasso dai tempi del Covid. Oggi, i ministri del commercio dell’UE si riuniranno per discutere le contromisure contro le tariffe imposte dagli Stati Uniti, mentre le attese per mercoledì includono il voto delle prime misure di risposta. Gli analisti prevedono una correzione dei mercati, con l’economia americana a rischio di rallentamento. Importanti pubblicazioni come i verbali della Fed e i dati sull’inflazione americana potrebbero influenzare ulteriormente le aspettative economiche.

Confindustria: Intervistato dal Corriere della Sera, il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, propone di attingere ai fondi non utilizzati del Pnrr per aiutare le aziende colpite dai dazi statunitensi, esprimendo preoccupazione per possibili casi di delocalizzazione: “I dazi possono incentivare certe scelte”. Sottolinea però che le difficoltà in Italia superano quelle estere, e invita il governo a presentare un piano industriale straordinario. Orsini critica anche l’incertezza delle politiche verdi europee, affermando che “l’Europa deve fare un passo indietro”. Propone infine un nuovo piano di incentivi dall’UE, con meccanismi semplici e meno burocrazia.