Politica Interna
Referendum: La polemica sui referendum continua, con divisioni interne ai vari schieramenti politici. La coalizione di governo mira a far fallire il quorum astenendosi, ma Noi Moderati si smarca e parteciperà, votando cinque no. L’opposizione si presenta divisa: le forze di centrosinistra appoggiano il sì a tutti i cinque quesiti, mentre il Movimento 5 Stelle si divide solo quello sulla cittadinanza. Italia viva, come Azione, invita a votare no sui quesiti sul lavoro e sì su quello sulla cittadinanza. Fra i sindacati la CISL, a differenza della CGIL, invita a non votare.
Lega: Matteo Salvini rafforza l’alleanza con Marine Le Pen, accogliendola a Roma per un incontro politico e una visita in piazza San Pietro. Il leader della Lega esprime apprezzamento per il messaggio di pace di Papa Leone XIV, critica l’Europa per il suo approccio al riarmo e ribadisce il no a un esercito comune Ue, preferendo investimenti per la sicurezza interna. Le Pen, leader del Rassemblement National, è stata accolta sul palco della scuola politica della Lega, a Palazzo Rospigliosi, con grande calore: condivide con la Lega una visione sovranista e anti-Ue, criticando le ingerenze europee e i flussi migratori incontrollati, mentre attacca duramente la sinistra italiana, definendola “anti-italiana” e incapace di costruire.
Politica Estera
Ucraina: Putin ha dichiarato l’intenzione di chiedere a Erdogan di organizzare un nuovo round di negoziati diretti tra Russia e Ucraina il 15 maggio a Istanbul, lasciando intravedere la possibilità di un cessate il fuoco duraturo. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, si è detto disponibile all’incontro. Intervistato dal Corriere della Sera, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha ribadito che “noi stiamo dalla parte dell’Ucraina, però riteniamo che inviare truppe dei Paesi Nato al confine con la Russia non sia il modo migliore per garantire la sicurezza dopo la pace. Per noi è meglio avere una zona cuscinetto con una presenza dell’Onu”. Tajani propone inoltre di estendere all’Ucraina la protezione dell’articolo 5 della NATO, che prevede l’intervento difensivo in caso di attacco.
Albania: Le elezioni politiche in Albania si sono svolte all’insegna dell’Europa, con il premier socialista Edi Rama che punta all’adesione all’UE entro il 2030. Dai primi exit poll, Rama risulta in forte vantaggio, conquistando 79 dei 140 seggi, un record per un quarto mandato consecutivo. L’opposizione di centrodestra guidata da Sali Berisha, conservatore, otterrebbe circa 54 seggi. Gli altri seggi sono distribuiti tra il Partito socialdemocratico e il nuovo movimento di centrodestra Mundesia, fondato dall’imprenditore Agron Shehaj.
Economia
Dazi USA: Gli Stati Uniti e la Cina hanno annunciato un accordo commerciale dopo i colloqui a Ginevra, definendoli “molto costruttivi” e con “progressi sostanziali”. Nonostante l’assenza di un accordo ufficiale, i due Paesi sembrano avvicinarsi a un disgelo, con la Cina che ribadisce l’opposizione ai dazi e gli USA che valutano una riduzione delle tariffe reciproche. La Cina sta operando per promuovere il multilateralismo, anche con iniziative come il Forum Cina-Celac (Comunità degli Stati latinoamericani e caraibici) in programma a Pechino il 13 maggio, al quale parteciperà anche Xi.
Unicredit: Ieri, il consiglio di amministrazione di Unicredit ha discusso informalmente i risultati del primo trimestre 2025, con utili stimati in oltre 2,3 miliardi di euro e ricavi sopra i 6 miliardi. L’Ops da circa 10 miliardi su Banco Bpm non è stata affrontata: Le condizioni del decreto Golden Power, che impongono restrizioni come la cessione delle attività in Russia e limiti sull’uso di titoli di Stato, complicano l’operazione. L’AD, Andrea Orcel, attenderà l’esito delle interlocuzioni con Roma prima di procedere, mentre le incertezze legate alla politica potrebbero portare al ritiro dell’offerta prima del 23 giugno.