Politica Interna
Referendum: A meno di un mese dai referendum dell’8 e 9 giugno, la campagna si intensifica con eventi, manifestazioni e appelli a favore del sì su cittadinanza e diritti sul lavoro. La destra spinge per l’astensione, con il presidente del Senato, Ignazio La Russa (FdI), che invita apertamente a non votare. Il centrosinistra organizza invece mobilitazioni a favore del “Sì”, pur mostrando divisioni interne su alcuni dei quesiti. Anche la Cgil e il mondo culturale promuovono iniziative per portare i cittadini al voto.
Cultura: Il ministro della Cultura Alessandro Giuli, durante l’evento “Spazio Cultura”, organizzato da Fratelli d’Italia a Firenze, ha attaccato la sinistra accusandola di aver perso i suoi intellettuali, ora sostituiti da comici e influencer. Il ministro, rivendicando un nuovo approccio “popolare” alla cultura, ha difeso iniziative come l’intitolazione di luoghi a Giovanni Gentile, e sostenuto un’interpretazione della cultura come strumento di identità e orgoglio nazionale. In replica alle critiche a lui rivolte da Elio Germano e Geppi Cucciari, ha difeso la sua azione al Mic e sottolineato l’aumento di visitatori nei musei.
Politica Estera
Israele: Alla vigilia del suo viaggio in Medio Oriente, Donald Trump potrebbe annunciare il riconoscimento di uno Stato palestinese senza Hamas, secondo fonti del Golfo. L’ambasciatore USA in Israele, però, smentisce la notizia. Mentre i rapporti tra Trump e Netanyahu si fanno sempre più tesi, gli USA annunciano la distribuzione di aiuti a Gaza senza coinvolgere Israele. Le potenziali intese economiche con Arabia Saudita, Emirati e Qatar rafforzano la strategia diplomatica americana, mentre cresce l’ipotesi di un cambio di rotta rispetto alla linea aggressiva verso l’Iran.
Ucraina: Il gruppo dei “Volenterosi”, Francia, Germania, Regno Unito e Polonia, riunito a Kiev, propone alla Russia un cessate il fuoco di 30 giorni, minacciando nuove sanzioni in caso di rifiuto. Giorgia Meloni ha partecipato al vertice in forma virtuale, prendendo così le distanze dall’atteggiamento di Macron e dai partner europei. Il Presidente del Consiglio concentra l’attenzione sulla necessità di una “pace giusta e duratura”, pur sostenendo l’urgenza di un cessate il fuoco di 30 giorni, come proposto anche dagli Stati Uniti.
Economia
Dazi USA: A Ginevra sono iniziati colloqui riservati tra delegazioni di USA e Cina per cercare una tregua nella guerra commerciale. Guidati da alti rappresentanti, tra cui Scott Bessent e He Lifeng, gli incontri mirano a ridurre le tensioni sui dazi. Pechino adotta toni concilianti, pur accusando gli USA di incertezza, mentre entrambi i Paesi affrontano pressioni economiche interne. Pechino definisce questi primi passi “importanti”, mentre Washington mostra urgenza di risolvere la crisi commerciale, aggravata dalla contrazione economica americana e dalla dipendenza dalla Cina per le terre rare. La sfida principale resta evitare il collasso del commercio globale.
Banche: Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, alla vigilia della riunione del consiglio di amministrazione di Unicredit che dovrà approvare i risultati del primo trimestre, ha ribadito che sulla sicurezza nazionale decide lo Stato italiano e non l’Europa, riferendosi al golden power esercitato sull’OPA di Unicredit su Banco BPM. Bruxelles potrebbe contestare l’applicazione della norma in via eccezionale, ma lo scontro diretto appare improbabile. Intanto, il governo monitora il rispetto delle prescrizioni imposte a Unicredit, con pesanti sanzioni in caso di violazioni. La banca guidata da Orcel cerca a sua volta di trattare, per evitare che le condizioni imposte compromettano l’operazione di fusione/acquisizione.