Politica Interna
Manifestazioni: Ieri a Roma si sono svolti due cortei contro il riarmo: uno organizzato da 400 associazioni, sostenuto da M5s e Avs, e uno promosso da Potere al Popolo, Usb, Cambiare Rotta e il movimento degli studenti palestinesi. In piazza circa 100.000 persone, tra cui leader come Giuseppe Conte e Angelo Bonelli, mentre il Pd, come partito, era assente. Il Segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, ha sottolineato l’importanza di una mobilitazione contro il riarmo, mentre i manifestanti hanno protestato contro le morti a Gaza. Sono state anche bruciate bandiere israeliane e UE. Conte ha definito il riarmo una follia e ha promosso una mozione unitaria contro il presunto genocidio a Gaza, e per la revoca della collaborazione militare con Israele.
Cultura: La Procura di Roma ha avviato circa dieci indagini preliminari, attualmente senza indagati né ipotesi di reato definite, per valutare se vi siano elementi di rilevanza penale su 200 milioni di euro di fondi pubblici stanziati per la produzione cinematografica. Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, annuncia correttivi: “Nessun film fantasma potrà più approfittare delle risorse pubbliche. Basta sprechi: i soldi dei contribuenti devono andare solo a chi fa davvero cinema”, ha dichiarato ieri.
Politica Estera
Iran: Gli Stati Uniti proseguono le manovre militari in Medio Oriente, spostando sei bombardieri B-2 verso l’isola di Guam, in Micronesia, in vista di un possibile attacco agli impianti nucleari iraniani. Trump non ha ancora deciso, ma ha dichiarato che lo farà entro due settimane. Netanyahu, invece, preme per agire subito, mentre Israele ha già colpito infrastrutture strategiche dell’Iran. Da Teheran arriva l’avvertimento che “il coinvolgimento americano sarebbe estremamente pericoloso”. Sul dossier iraniano vi sono contrasti interni anche negli USA, dove il presidente Trump ha smentito le affermazioni di Tulsi Gabbard, direttrice della National Intelligence, che riteneva improbabile la minaccia nucleare di Teheran.
Esercito italiano: L’Italia ha riposizionato parte del suo personale in Iraq, trasferendolo dalla capitale Baghdad al Kuwait per motivi di sicurezza, ma senza ritirarsi dalle missioni internazionali. La presenza di circa 1.100 militari italiani in Iraq, tra cui istruttori e forze speciali, continua a supportare l’addestramento delle forze irachene e curde, e a partecipare a varie attività di cooperazione e assistenza. Questa decisione, confermata dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, mira a tutelare i militari in un contesto di tensione crescente nel Medio Oriente, senza alterare il quadro operativo complessivo.
Economia e finanza
Metalmeccanici: Il tentativo del governo di far ripartire il negoziato per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici, scaduto il 30 giugno 2024 e riguardante oltre 1,5 milioni di lavoratori, si è concluso con un nulla di fatto. Al ministero del Lavoro sono emerse forti distanze tra le parti, anche se il ministro Marina Calderone ha parlato di un “passo iniziale per un nuovo dialogo”. I sindacati chiedono aumenti oltre l’inflazione, mentre le imprese propongono solo adeguamenti all’IPCA e misure integrative. Il confronto potrebbe riprendere dopo l’assemblea di Federmeccanica del 10-11 luglio.
Energia: L’intervista al ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, pubblicata su La Stampa, affronta le preoccupazioni per le tensioni tra Israele e Iran, con particolare attenzione al rischio di un blocco dello stretto di Hormuz. Il ministro spiega che “nello stretto di Hormuz passa circa il 20% del gas e il 30-40% del petrolio”, e un eventuale blocco comporterebbe “una risalita dei prezzi” e “meccanismi speculativi”. Riguardo alla dipendenza energetica italiana, afferma che “siamo tanto dipendenti dal gas, ma non lo siamo quantitativamente da quell’area”. Pichetto Fratin conclude che “l’obiettivo è arrivare a una situazione di normalità in cui il costo dell’energia sia più basso, riducendo la dipendenza dal gas”, grazie a fonti rinnovabili e all’energia nucleare.