Politica Interna
Cittadinanza: La piattaforma online del ministero della Giustizia, attivata per la raccolta firme del referendum sulla cittadinanza, ha subito un blocco a causa di oltre 60mila tentativi di accesso in un’ora. Questo problema ha rallentato la raccolta, che ha già superato le 300mila firme, proprio nei giorni cruciali per raggiungere l’obiettivo di 500mila firme entro la fine del mese. Il segretario di Più Europa, Riccardo Magi, ha denunciato l’accaduto come una grave inefficienza governativa, dato che il ritmo era di circa 10mila firme all’ora. Nel pomeriggio la situazione si è comunque normalizzata, registrando un incremento delle adesioni grazie anche a numerosi sostenitori celebri.
Immigrazione: Il governo italiano sta preparando modifiche al sistema dei flussi per l’ingresso di lavoratori extra-UE, stagionali e non, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza e combattere frodi e infiltrazioni criminali. Tra le novità, la precompilazione delle domande, controlli automatizzati, limiti per i datori di lavoro e semplificazioni burocratiche. Il piano prevede due fasi: un decreto legge per il 2025 e un disegno di legge successivo. L’obiettivo è garantire manodopera adeguata alle imprese e ridurre le irregolarità. Il governo intende mantenere l’ancoraggio dei permessi di soggiorno al posto di lavoro, nonostante le richieste di superare il sistema del “click day”.
Politica Estera
Onu: Durante la sua partecipazione alla 79ma Assemblea generale delle Nazioni Unite, Giorgia Meloni ha trattato temi cruciali come guerra, pace, Africa e intelligenza artificiale. Meloni ha evidenziato il suo forte sostegno all’Unione europea e il ruolo pionieristico di prima donna presidente del Consiglio. Per il secondo anno consecutivo, Meloni non parteciperà al ricevimento organizzato da Joe Biden in occasione dell’Assemblea Generale dell’ONU, a cui parteciperà anche Volodymyr Zelensky. Il Presidente italiano ha ricevuto il Global Citizen Award al Palazzo di Vetro, un riconoscimento che la colloca tra le figure di spicco del panorama internazionale. Per l’occasione ha ribadito l’importanza di un multilateralismo equo, avvertendo sui pericoli delle nuove gerarchie nel Consiglio di Sicurezza.
Israele: L’intensificazione del conflitto in Libano ha registrato ieri un incremento significativo degli attacchi da parte di Israele, con il ministero della Sanità libanese che riporta 356 morti e 1.246 feriti. I bombardamenti israeliani hanno preso di mira oltre 1.300 obiettivi di Hezbollah, mentre l’organizzazione ha risposto lanciando circa 165 razzi verso il nord di Israele. Il premier libanese Najib Mikati ha descritto gli attacchi come una guerra di sterminio, chiedendo interventi internazionali per fermare l’aggressione. Rimane incerto il destino del leader di Hamas, Yahya Sinwar, mentre gli Stati Uniti cercano di mediare per ridurre le tensioni nella regione.
Economia e Finanza
Istat: L’Istat ha pubblicato la revisione quinquennale dei conti economici nazionali 1995-2023, rivelando una situazione più solida del previsto: il Pil ha superato i livelli del 2008 e il debito pubblico si è ridotto al 134,6% del Pil, quasi in linea con il 134,1% del 2019. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha comunque confermato che il Piano di bilancio rimarrà invariato. Il Pil del 2023 è stato rivisto al ribasso (+0,7%) rispetto al +0,9% precedente, segnalando un rallentamento della crescita. Le modifiche riguardano anche il deficit, ora al 7,2% del Pil, e la pressione fiscale, scesa al 41,5%.
Unicredit: UniCredit non si arrende su Commerzbank e rilancia. Dopo lo stop del governo tedesco alla vendita di ulteriori quote, la banca italiana ha richiesto l’autorizzazione alla BCE e alla BaFin, l’autorità federale per la supervisione del settore finanziario, per acquisire una partecipazione superiore al 10%, con l’obiettivo di passare dall’attuale 9% fino al 29,9%. Ieri ha sottoscritto diritti di acquisto per l’11,5% del capitale di Commerzbank. Il cancelliere Scholz ha eretto barriere, affermando che “le acquisizioni ostili non sono positive per le banche”. “In Europa esiste il libero mercato”, ha replicato il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani.