Rassegna Stampa di Domenica 28 settembre 2025

Politica Interna

Elezioni regionali: Marche e Valle d’Aosta aprono la stagione elettorale che porterà sette Regioni al voto in 60 giorni. Nelle Marche la sfida è aperta tra il presidente uscente Francesco Acquaroli (centrodestra) e Matteo Ricci (Campo Largo), con oltre 1,3 milioni di elettori chiamati alle urne. Il centrosinistra punta ad aggiudicarsi in almeno quattro Regioni su sei, esclusa la Valle d’Aosta, mentre il centrodestra mira a vincere in almeno tre. Una vittoria di Acquaroli rafforzerebbe la coalizione di governo in vista delle elezioni in Veneto, Campania e Puglia. In Valle d’Aosta, invece, si vota con sistema proporzionale e senza elezione diretta del presidente.

Fenice:Alla Fenice di Venezia, al termine della Sinfonia n.6 di Mahler diretta da Giuseppe Mengoli, sono stati lanciati volantini in segno di protesta contro la nomina di Beatrice Venezi a Direttrice Musicale stabile dal 2026. L’iniziativa, intrapresa dagli orchestrali, sostiene che la nomina del Direttore Musicale sia avvenuta senza trasparenza, senza confronto e in aperta contraddizione con i principi di partecipazione che dovrebbero guidare istituzioni culturali di tale prestigio, incontrando il supporto degli spettatori. Alle proteste, il deputato di FdI Giovanni Donzelli ha replicato che “Venezi è bravissima”.

Politica Estera

Ucraina: I droni avvistati sulla base aerea di Karup, in Danimarca, e in altri Paesi europei hanno riacceso l’allarme Nato. Per Bruxelles si tratta di guerra ibrida russa, che va oltre l’Ucraina. Zelensky avverte che anche l’Italia potrebbe essere colpita e chiede agli alleati di fornire sistemi di difesa aerea. La Nato ribadisce che reagirà a ogni minaccia. Mosca nega il coinvolgimento ma avverte contro possibili abbattimenti dei propri velivoli. Intanto a Zaporizhzhia, quinta giornata di emergenza per le difficoltà a raffreddare gli impianti nucleari, con il rischio d’incidente. Zelensky ha annunciato un maxi-accordo da 10 miliardi con gli Usa per nuove forniture di armi.

Israele: Un presunto via libera di Hamas al piano di pace in 21 punti proposto da Donald Trump per Gaza è stato subito smentito dal gruppo, che nega di aver ricevuto l’offerta. La proposta prevede ritiro graduale delle forze israeliane, dopo il rilascio degli ostaggi, disarmo, amnistia, aiuti umanitari e un governo di transizione palestinese. Intanto l’offensiva israeliana si intensifica: oltre 80 palestinesi uccisi in un giorno, 750mila in fuga da Gaza City e 120 obiettivi colpiti. Netanyahu, contestato all’Onu, vede crescere l’isolamento internazionale mentre Hamas e Iran esultano. Intanto la Sumud Flotilla va avanti, nonostante qualche defezione, e almeno per il momento la meta non cambia, si punta alla Striscia di Gaza.

Economia e finanza

Manovra di Bilancio: La Lega propone di finanziare la prossima manovra anche tramite una tassa sugli extraprofitti bancari, stimando un gettito di circa 5 miliardi senza compromettere la solidità del settore. L’obiettivo, secondo Salvini, è sostenere famiglie, imprese e la “pace fiscale”. Giorgetti resta cauto, mentre Forza Italia, con Antonio Tajani, respinge l’ipotesi definendola “inaccettabile” e priva di base giuridica. Fratelli d’Italia si mostra invece disponibile a discuterne. Sul tavolo anche la rottamazione delle cartelle e la possibile revisione delle Dta, con un impatto stimato di 1,5 miliardi.

Ex Ilva: Sono state dieci le offerte per l’acquisto degli stabilimenti ex Ilva, contro le quattordici della gara di gennaio. Escono di scena gli azeri di Baku Steel e gli indiani di Jindal, mentre tra i nuovi candidati figurano Bedrock Industries e la cordata Flacks Group + Steel Business Europe per l’intero gruppo. Altre otto aziende (tra cui Marcegaglia, Renexia e IMC) sono interessate a singoli asset. I commissari valuteranno le proposte con attenzione a occupazione, decarbonizzazione e investimenti. Per la Uilm il bando è un “fallimento annunciato” e chiede la nazionalizzazione; la Fim invoca un tavolo urgente a Palazzo Chigi.