Allegro ma non troppo

Allegro ma non troppo

con Le leggi fondamentali della stupidità umana
di Carlo Cipolla

La Prima Legge Fondamentale

La Prima Legge Fondamentale della stupidità della stupidità umana asserisce senza ambiguità di sorta che:

Sempre ed inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione[1].

A prima vista I’affermazione può sembrare triviale oppure ovvia oppure ingenerosa oppure tutte queste tre cose insieme. Tuttavia un più attento esame rivela in pieno la sua realistica veridicità. Si consideri quanto segue. Per quanto alta sia la stima quantitativa che uno faccia della stupidità umana, si resta ripetutamente e ricorrentemente stupiti dal fatto che:

  1. persone che uno ha giudicato in passato razionali ed intelligenti si rivelano poi all improvviso inequivocabilmente e irrimediabilmente stupide;
  2. giorno dopo giorno, con un incessante monotonia si è intralciati e ostacolati nella propria attività da individui pervicacemente stupidi, che compaiono improvvisamente ed inaspettatamente nei luoghi e nei momenti meno opportuni.

La Prima Legge Fondamentale impedisce di attribuire un valore numerico alla frazione di persone stupide rispetto al totale della popolazione: qualsiasi stima numerica risulterebbe una sottostima. Perciò nelle pagine seguenti si denoterà la quota di persone stupide all’interno di una popolazione con il simbolo ō.

La Seconda Legge Fondamentale

Le tendenze culturali prevalenti oggi nei paesi occidentali favoriscono una visione egualitaria della Umanità. Si ama pensare all’Uomo come al prodotto di massa di una catena di montaggio perfettamente congegnata. La genetica e la sociologia, soprattutto, si sforzano di provare, con una mole impressionante di dati scientifici e formulazioni, che tutti gli uomini sono per natura uguali e che se alcuni sono più uguali degli altri, ciò è attribuibile all’educazione e alľ’ambiente sociale e non a Madre Natura.

Si tratta di un’opinione diffusa che personalmente non condivido. È mia ferma convinzione, sostenuta da anni di osservazioni e sperimentazioni, che gli uomini non sono uguali, che alcuni sono stupidi ed altri non lo sono, e che la differenza è determinata non da forze o fattori culturali ma dalle mene biogenetiche di una imperscrutabile Madre Natura. Uno è stupido nello stesso modo in cui un altro ha i capelli rossi; uno appartiene al gruppo degli stupidi come un altro appartiene ad un gruppo sanguigno.

Insomma uno nasce stupido per volere imperscrutabile e insindacabile della Divina Provvidenza.

Pur essendo convinto che una frazione ō di esseri umani sia stupida e che lo sia per volere della Provvidenza, io non sono un reazionario che cerca di reintrodurre furtivamente discriminazioni di classe o di razza. Credo fermamente che la stupidità sia una prerogativa indiscriminata di ogni e qualsiasi gruppo umano e che tale prerogativa sia uniformemente distribuita secondo una proporzione costante. Questo fatto è scientificamente espresso dalla Seconda Legge Fondamentale che dice che:

La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della stessa persona.

A questo proposito, la Natura sembra veramente aver superato se stessa. È risaputo che la Natura, piuttosto misteriosamente, fa in modo di mantenere costante la frequenza relativa di certi fenomeni naturali. Per esempio, che gli uomini proliferino al Polo Nord od all’Equatore, che le coppie che si uniscono siano progredite o sottosviluppate, che siano nere, rosse, bianche, o gialle, il rapporto maschio-femmina tra i nuovi nati è costante, con una leggera prevalenza dei maschi. Noi non sappiamo come la Natura ottenga questo straordinario risultato, ma sappiamo che per ottenerlo deve operare con grandi numeri. Il fatto straordinario circa la frequenza della stupidità è che la Natura riesca a fare in modo che tale frequenza sia sempre e dovunque uguale alla
probabilità ō indipendentemente dalla dimensione del gruppo, tanto che si ritrova la stessa percentuale di persone stupide sia che si prendano in considerazione gruppi molto ampi o gruppi molto ristretti. Nessun altro genere di fenomeni oggetto di osservazione offre una prova così singolare del potere della Natura.

La prova che l’educazione e l’ambiente sociale non hanno nulla a che fare con la probabilità ō è stata fornita da una serie di esperimenti condotti in molte università del mondo. Possiamo suddividere la popolazione di un’università in quattro grandi categorie: i bidelli, gli impiegati, gli studenti, il corpo docente.

Ogni volta che si analizzarono i bidelli si trovò che una frazione ō di loro erano stupidi. Dato che il valore di ō era più alto di quanto ci si aspettasse (Prima Legge), si pensò dapprima, pagando il tributo alle mode correnti, che ciò fosse dovuto alla povertà delle famiglie da cui in genere i bidelli provengono e alla loro scarsa istruzione. Ma analizzando i gruppi più elevati si trovò che la stessa percentuale prevaleva anche fra gli impiegati e fra gli studenti. Ancora più impressionanti furono i risultati ottenuti fra il corpo docente. Sia che si considerasse una grande università od una piccola, un istituto famoso od uno oscuro, si trovò che la stessa frazione ō di professori era composta da stupidi. Fu tale la sorpresa dei risultati ottenuti che ci si prefisse di estendere le ricerche ad un gruppo particolarmente selezionato, ad una vera e propria «élite», cioè i vincitori dei Premi Nobel. Il risultato confermò i poteri supremi della Natura: una frazione ō dei Premi Nobel è costituita da stupidi.

Questo risultato è difficile da accettare e digerire, ma troppe prove sperimentali ne provarono la fondamentale validità. La Seconda Legge Fondamentale è una legge di ferro, e non ammette eccezioni. II Movimento di Liberazione della Donna apprezzerà la Seconda Legge, in quanto questa legge dimostra che gli individui stupidi sono proporzionalmente tanto numerosi fra gli uomini che fra le donne. Le popolazioni dei paesi del Terzo Mondo si consoleranno con la Seconda Legge, in quanto essa dimostra che dopotutto le popolazioni cosidette “sviluppate” non sono poi cosi sviluppate. Che la Seconda Legge Fondamentale piaccia o non piaccia comunque le sue implicazioni sono diabolicamente ineluttabili: essa comporta infatti che sia che si frequentino circoli eleganti o che ci si rifugi tra i tagliatori di teste della Polinesia, che ci si chiuda in un monastero o che si decida di trascorrere il resto della propria vita in compagnia di donne belle e lussuriose, il fatto permane che si dovrà sempre affrontare la stessa percentuale di gente stupida - percentuale che (in accordo con la Prima Legge) supererà sempre le più nere previsioni.

La Terza (ed aurea) Legge Fondamentale

La Terza Legge Fondamentale presuppone, sebbene non lo enunci esplicitamente, che gli esseri umani rientrino in una di quattro categorie fondamentali: gli sprovveduti, gli intelligenti, i banditi e gli stupidi. Il lettore acuto comprenderà facilmente che queste quattro categorie corrispondono alle quattro aree H, I, B, S del grafico base (vedi fig. 1).

Se Tizio compie un azione e ne ricava una perdita mentre nello stesso tempo procura un vantaggio a Caio, il segno di 'Tizio cadrà nel campo H: Tizio ha agito da sprovveduto. Se Tizio compie un’azione dalla quale ottiene un vantaggio e nello stesso tempo procura un vantaggio anche a Caio, il segno di Tizio cadrà nell’area I: Tizio ha agito intelligentemente. Se Tizio compie un’azione dalla quale trae un vantaggio causando una perdita a Caio, il punto di Tizio cadrà nell’area B: Tizio ha agito da bandito. La stupidità corrisponde all’area S ed a tutte le posizioni sull’asse Y sotto il punto 0. La Terza Legge Fondamentale chiarisce esplicitamente che:

Una persona stupida è una persona che causa un danno ad un altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé od addirittura subendo una perdita.

Poste di fronte alla Terza Legge Fondamentale, le persone razionali reagiscono istintivamente con scetticismo ed incredulità. Il fatto è che le persone ragionevoli hanno difficoltà a concepire ed a comprendere un comportamento irragionevole. Ma lasciamo perdere la teoria ed osserviamo invece quel che ci capita in pratica nella vita di tutti i giorni. Tutti noi ricordiamo casi in cui si ebbe sfortunatamente a che fare con un individuo che si procurò un guadagno causando a noi una perdita: eravamo incocciati in un bandito. Possiamo ricordare anche casi in cui un individuo realizzò un’azione il cui risultato fu una perdita per lui ed un guadagno per noi: avevamo avuto a che fare con uno sprovveduto. [2]
Possiamo ricordare anche casi in cui un individuo realizzò un’azione dalla quale entrambe le parti trassero vantaggio: si trattava di una persona intelligente. Tali casi accadono di continuo. Ma riflettendoci bene bisogna ammettere che questi non rappresentano la totalità degli eventi che caratterizzano la nostra vita di tutti i giorni. La nostra vita è anche punteggiata da vicende in cui noi si incorre in perdite di denaro, tempo, energia, appetito, tranquillità e buonumore a causa delle improbabili azioni di qualche assurda creatura che capita nei momenti più impensabili e sconvenienti a provocarci danni, frustrazioni e difficoltà, senza aver assolutamente nulla da guadagnare da quello che compie. Nessuno sa, capisce o può spiegare perché quella assurda creatura fa quello che fa. Infatti non c’è spiegazione - o meglio - c’è una sola spiegazione: la persona in questione è stupida.

La Quarta Legge Fondamentale

Non c’è da stupirsi se le persone sprovvedute, cioè quelle che nel nostro sistema cadono nell’area H, di norma non riconoscono la pericolosità delle persone stupide. Il fatto non rappresenta altro che
un’altra manifestazione della loro sprovvedutezza. Ciò che è veramente sorprendente è che anche le persone intelligenti ed i banditi spesso non riescono a riconoscere il potere devastante e distruttore della stupidità. E estremamente difficile spiegare perché ciò accada. Si può solo ipotizzare che spesso gli intelligenti come i banditi, quando abbordati da individui stupidi, fanno l’errore di abbandonarsi a sentimenti di auto-compiacenza e disprezzo invece di secernere immediatamente superiori quantità di adrenalina e preparare le difese.

Si è generalmente anche portati a credere che una persona stupida faccia male solo a se stessa, ma ciò vuol dire confondere la stupidità con la sprovvedutezza. Talvolta si è anche tentati di associarsi con un individuo stupido con l’obiettivo di usarlo per le proprie mire. Tale manovra non può che avere effetti disastrosi perché: a) è basata sulla completa incomprensione della natura essenziale della stupidità; e b) dà alla persona stupida spazio ulteriore per l’esercizio dei suoi talenti. Uno può illudersi di manipolare una persona stupida e, sino ad un certo punto, può anche riuscirci. Ma a causa dell’erratico comportamento dello stupido, non si possono pre vedere tutte le azioni e reazioni dello stesso ed in breve si verrà stroncati e polverizzati dalle sue imprevedibili azioni.

Tutto ciò è chiaramente sintetizzato nella Quarta Legge Fondamentale che afferma che:

Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide. In particolare i non stupidi dimenticano costantemente che in qualsiasi momento e luogo, ed in qualunque circostanza, trattare e/o associarsi con individui stupidi si dimostra infallibilmente un costosissimo errore.

Nei secoli dei secoli, nella vita pubblica e privata, innumerevoli persone non hanno tenuto conto della Quarta Legge Fondamentale e ciò ha causato incalcolabili perdite all’umanità.

Macroanalisi e la Quinta Legge Fondamentale

Le considerazioni finali del capitolo precedente conducono ad un’analisi di tipo «macro», nella quale, invece del benessere individuale, si considera il benessere della società, definito, in questo contesto, come la somma algebrica delle condizioni di benessere individuale. Una completa comprensione della Quinta Legge Fondamentale è essenziale per questa analisi. Bisogna, peraltro, aggiungere che delle 5 leggi fondamentali, la Quinta è certamente la più conosciuta ed il suo corollario è citato molto frequentemente. Essa afferma che:

La persona stupida è il tipo di persona più pericoloso che esista.

Il corollario della legge è che:

Lo stupido è più pericoloso del bandito.

La formulazione della legge e del suo corollario è ancora del tipo «micro». Come sopra indicato, tuttavia, la legge ed il suo corollario hanno profonde implicazioni di natura «macro». l punto essenziale da tener presente è questo: il risultato dell’azione di un perfetto bandito (la persona che cade sulla linea OM della fig. 2) rappresenta puramente e semplicemente un trasferimento di ricchezza e/o di benessere. Dopo l’azione di un perfetto bandito, questi avrà un «più» sul suo conto, «più» che equivarrà esattamente al «meno» che egli ha causato ad un’altra persona. Per la società nel suo insieme la situazione non è migliorata né peggiorata. Se tutti i membri di una società fossero dei banditi perfetti, la società rimarrebbe in condizioni stagnanti, ma non ci sarebbero grandi disastri. Tutto si limiterebbe a massicci trasferimenti di ricchezza e benessere in favore di quelli che compiono l’azione. Se tutti i membri della società dovessero compiere l’azione a turni regolari, non solo l’intera società, ma anche i singoli individui, si troverebbero in uno stato di perfetta stabilità.

Ma quando gli stupidi si mettono all’opera, la musica cambia completamente. Le persone stupide causano perdite ad altre persone senza realizzare dei vantaggi per se stessi. Ne consegue che la società intera si impoverisce.

I sistema di computo espresso nei grafici base mostra che, mentre tutte le azioni di individui che cadono alla destra della linea POM (vedi fig. 3) incrementano il benessere di una società, sia pure in gradi diversi, le azioni di tutte le persone che cadono alla sinistra della stessa linea POM impoveriscono la società.

In altre parole, gli sprovveduti dotati di elementi di intelligenza più elevati rispetto alla media della loro categoria (area H), come pure i banditi con doti di intelligenza (area B) e soprattutto gli intelligenti (area I) contribuiscono tutti, anche se in misura diversa, ad accrescere il benessere della società. D’altro canto i banditi con doti di stupidità (area Bs) e gli sprovveduti con elementi di stupidità (area H) non fanno altro che aggiungere perdite a quelle già causate dalle persone stupide, aumentando cosi il nefasto potere distruttivo di quest’ultime.

Tutto ciò suggerisce alcune riflessioni sulla performance delle società. Secondo la Seconda Legge Fondamentale, la frazione di gente stupida è una costante o, che non è influenzata da tempo, spazio, razza, classe o qualsiasi altra variabile storica o socio-culturale. Sarebbe un grave errore credere che il numero degli stupidi sia più elevato in una società in declino piuttosto che in una società in ascesa.
Entrambe sono afflitte dalla stessa percentuale di stupidi. La differenza fra le due società consiste nel fatto che nella società in declino:

  1. ai membri stupidi della società è concesso dagli altri membri di diventare più attivi;
  2. c’è un cambiamento nella composizione della popolazione dei non stupidi, con un aumento relativo delle popolazioni delle aree Hs e Bs.

Questa ipotesi teorica è abbondantemente confermata da un’esauriente analisi di casi storici. In effetti l’analisi storica ci permette di riformulare le conclusioni teoriche in modo più concreto e con dettagli più realistici.

Che si consideri l’età classica, medievale, moderna o contemporanea, si rimane colpiti dal fatto che ogni paese in ascesa ha la sua inevitabile percentuale ō di persone stupide. Tuttavia un paese in ascesa ha anche una percentuale insolitamente alta di individui intelligenti che cercano di tenere la frazione ō sotto controllo, e che, nello stesso tempo, producono guadagni per se stessi e per gli altri membri della comunità sufficienti a rendere il progresso una certezza.

In un paese in declino, la percentuale di individui stupidi è sempre uguale a ō; tuttavia, nella restante popolazione, Si nota, specialmente tra gli individui al potere, un’allarmante proliferazione di banditi con un’alta percentuale di stupidità (sub-area Bs del quadrante B nella fig. 3) e, fra quelli non al potere, una ugualmente allarmante crescita del numero degli sprovveduti (area H nel grafico base, fig.1). Tale cambiamento nella composizione della popolazione dei non stupidi, rafforza inevitabilmente il potere distruttivo della frazione o degli stupidi e porta il Paese alla rovina.


  1. Ci autori del vecchio Testamento erano coscienti della esistenza della Prima Legge Fondamentale e la parafrasarono quando affermarono che “stultorum infinitus est numerus”, ma caddero in un’esagerazione poetica. Il numero di persone stupide non può essere infinito perché il numero di persone viventi è finito. ↩︎

  2. Si noti la precisazione «un individuo realizzò un’azione», II fatto che fu lui a iniziare l’azione è decisivo per stabilire che è uno sprovveduto. Se fossi stato io ad intraprendere l’azione che determinò il mio guadagno e la sua perdita, la conclusione sarebbe diversa: in questo caso io sarei stato un bandito. ↩︎

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